Blue Whale, è un Pericolo VERO?

maggio 2017

 

Mi occupo di cutting e autolesionismo sin dai tempi dell'università: parlo ormai di quasi 15 anni fa.

 

I telefonini non erano ancora connessi ad internet, i modem erano lenti ...

 

Già allora, però, gli adolescenti facevano cose come ascoltare musica triste, guardare film horror, ubriacarsi, drogarsi, tagliarsi e a volte anche ammazzarsi.

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... agli albori i blog erano il terreno dei  15enni che postavano testi di canzoni, raccontavano i propri tormenti interiori con la drammatizzazione di cui solo l'adolescenza ci rende capaci e talvolta si spingevano fino a territori spinosi e preoccupanti fatti di anoressia, bulimia, alcolismo, sessualità promiscua, autolesionismo, suicidio.

 

... bastava grattare veramente poco tra i blog zuccherosi e luccicanti delle fan delle Spice Girls e di Paso Adelante per imbattersi nel decalogo dell'anoressica perfetta, con racconti di digiuni drastici e consigli sull'abbigliamento con cui non destare sospetti nei genitori e nelle sconvolgenti gallerie fotografiche delle scarificazioni su gambe e braccia.

 

Non c'era bisogno di nessun "curatore" e di nessun "tutor": era l'adolescenza, le sue difficoltà, il suo dolore, la sua disperazione, la sua richiesta d'aiuto.

 

 

Già dieci anni fa si stimava che almeno il 10% dei ragazzi e delle ragazze si tagliasse.

 

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... Non voglio entrare nel merito di quanto poco verificata sia l'intera vicenda della Blue Whale, di cui chi si occupa di autolesionismo aveva già letto almeno un anno fa senza mai trovare alcun riscontro di nessun tipo e meno che mai ne aveva trovato qualche risconto nessuno dei miei colleghi che lavora quotidianamente nelle scuole a contatto con orde di adolescenti.

 

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... Abbiamo, naturalmente, pubblicato le 50 regole in ogni dove. Se il "gioco" esistesse davvero ci sarebbe da restare sbigottiti dalla superficialità con cui giornalisti e persino professionisti hanno partecipato alla sua diffusione, ignorando i più banali principi non solo dell'etica ma anche della comunicazione e della psicologia sociale.

 

Abbiamo così scoperto che i ragazzi quando fanno qualcosa di trasgressivo e a volte pure pericoloso, non lo dicono ai genitori.

 

Abbiamo capito che spesso quando hanno problemi tendono a tenerli per sé.

 

Abbiamo anche appreso che ascoltano musica triste e guardano film horror.

 

Abbiamo poi scoperto che si tagliano e si scambiano le foto su internet e a volte arrivano ad ammazzarsi.

 

E ci stiamo raccontando da due settimane che tutto questo accade perché qualcuno glielo ordina e loro passivamente eseguono, riducendo così il problema alla cattura dei fantomatici "curatori".

 

 

Eccolo il vero pericolo: restare così terrificati dall'angoscia dell'adolescenza da dargli una forma, quella della balena blu, che ci de-responsabilizza tutti, adolescenti, genitori, professionisti.

 

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... L'autolesionismo è un fenomeno complesso, che attraversa la vita di molti adolescenti, che lascia segni più o meno significativi nella loro crescita e che, in ogni caso, pure quando non è indice di una psicopatologia, è comunque un oceano di dolore la cui gestione non è certo da delegare alla polizia postale!

 

Fa paura pensare che nostro figlio o nostra figlia possa provare un dolore simile, è terribile pensare che ci siano momenti in cui pensa di farla finita.

 

Ma accade, accade con molta più frequenza di quanto non riusciamo a immaginare e comprendo che sia per un genitore un pensiero inaccettabile.

 

Come può riguardare mio figlio?

 

E se mai lo ha riguardato, è certamente perché qualcuno gliel'ha imposto in qualche modo, qualcuno gli ha fatto "il lavaggio del cervello".

 

No, non è così.

 

 

Perché l'adolescenza può essere davvero dura e a volte chiede ai nostri ragazzi cose da cui si sentono sopraffatti.

 

Soffrono. Da morire, a volte.

 

Un adolescente non si taglia perché un tizio che nemmeno conosce gli dice di farlo.

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Ma se poi gli raccontiamo e soprattutto ci raccontiamo che i responsabili di questo dolore stanno a mille chilometri di distanza, non avremmo fatto altro che lasciarli ancora più soli.

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Author: Ada MoscarellaWebsite: www.ampsico.it

 

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Ogni uomo è colpevole

di tutto il bene che non ha fatto

                                                     Voltaire




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